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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

Il codice dell’anima

Immagine 2

In questi giorni ho da fare con la mia ghianda ma per spiegare di cosa si tratta senza cadere nella banalità o, ancor peggio, nell’errore, rimanderò il discorso a un momento migliore, un momento in cui avrò, non dico capito, ma quantomeno afferrato il senso di quanto scritto da Hillman. Oggi mi sento solo uno scoiattolo tipo Scrat dell’Era Glaciale, per capirci. Ho questa ghianda per le mani che continuo a stringere per paura di perderla. E così quella mi cade non so dove e vado in paranoia. Poi comunque la ritrovo sta benedetta ghianda e allora la stringo più forte, ma ancora lei mi sfugge e sono da capo. Una vita per di qua e per di là, un continuo via vai dietro alla ghianda. E non posso farne a meno. Si vede che sono contenta così, ad affannarmi dietro al mio daimon. Sarà vero, per dirla con Eraclito, che il carattere di un uomo è il suo destino? Se è così, come io credo, sarà utile che mi dia una calmata prima che la mia ghianda mi cada in testa e mi sotterri. No, dico per dire. Perchè la mia ghianda è una roba grossa, una ghiandona di una quintalata… Non so la vostra.

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This entry was posted on giovedì, ottobre 16th, 2008 at 23:43 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

5 Responses to “Il codice dell’anima”

  1. Lu
    18:34 on ottobre 17th, 2008

    no…il codice dell’anima noooo…
    quello non lo voglio studiare eh!
    Scherzo naturalmente, a presto…così mi racconti della ghianda..

  2. Silvia Castellani
    21:28 on ottobre 18th, 2008

    Tu pensa a studiare i codici civile e penale, a quello dell’anima ci penso io. Come si suol dire: ad ognuno il suo. Ciao avvocato

  3. moira
    12:07 on giugno 23rd, 2009

    ciao silivia, sono d’accordo con te…anche io ho letto il codice dell’anima, l’ho letto non in modo passivo ma vivendolo…anche io ho una esistenza piena di scelte sbagliate, di su e giu, ma scelte che poste in essere in certo preciso spazio temporale per me sembravano giuste, corrette, poi si sono rivelate errate cioè discordanti con ciò che avrei voluto avere….credo che per seguire la nostra strada, bisogna è vero ascoltarci nel profondo e muoversi ma anche vero che la società in cui si vive spesso non ti conduce alla realizzazione piena di ciò che desideri, anzi spesso ti ostacola…quindi ciò genera una frustrazione nell’addattamento a realtà diverse e non in sincronia con ciò che la tua vita interiore avrebbe voltuto che tu vivessi…

  4. luca
    12:25 on agosto 16th, 2009

    Sono di passaggio in questo blog, mi scuso se lascerò questo reply e non tornerò più sul blog per leggere eventuali vostri commenti o per rispondervi, è una scelta la mia, dettata non da schemi, ma dal lasciar fluire le cose, mi sentivo di dare un mio contributo, e basta.
    Io non credo al destino, credo a ciò che di meraviglioso e tenebroso abbiamo in noi.
    Il meraviglioso che è in noi può farci godere del presente, farci accettare per come siamo, farci soprassedere su ciò che siamo stati e abbiamo fatto, senza rancori, e farci scegliere le cose giuste per il nostro cammino, in poche parole possiamo, perchè ne siamo in grado (ossia abbiamo il potenziale), influenzare la nostra esistenza positivamente, niente destino quindi.
    E il meraviglioso che è in noi possiamo e dobbiamo (perchè sta lì ed è gratuito, a nostra disposizione sempre), volerlo, desiderarlo e crederlo.
    Volere, desiderare, credere, sono tre verbi simili ma profondamente diversi tra loro, e noi possiamo usarli e dobbiamo usarli per chiedere tutto ciò che possa aiutarci a fare le scelte giuste, la forma è a discrezione di ognuno di noi (preghiera, pensiero, meditazione, ecc.).
    Se il meraviglioso che è dentro di noi non riusciamo a carpirlo, a comprenderlo, a sentirlo e a “vederlo”, evidentemente la nostra vita quotidiana è parzialmente o totalmente oscurata dal tenebroso che è in noi… con le conseguenze che si possono facilmente immaginare: insicurezza, mancanza di autostima, fallimenti nelle varie aree della vita, incertezza, percezione che le scelte fatte siano sempre sbagliate, malattie, ecc.
    Chi vive bene, positivo, sereno, nel successo, in forma, si accetta, ecc., è colui che non deve fare ricerche, perchè ha già trovato il senso della vita, consciamente o incosciamente, facendo del meraviglioso che è in lui la luce che illumina il suo cuore.
    Questo mio reply è positivo, non negativo, vuole essere di stimolo ad una ricerca bellissima, senza andare in Tibet, in Terra Santa, o in capo al mondo, basta cercare dentro di se per vedere la luce che è in noi e sentire il potere che detiene.
    Molta luce nelle vostre menti, nei vostri corpi, e nella vostra anima – Luca

  5. Silvia Castellani
    12:48 on agosto 16th, 2009

    Grazie a Moira e a Luca per essere passati di qua. Cercatemi su Fb, dài. In questo periodo, l’immagine del mio profilo è una lanterna rossa.
    Ps per Luca: le tue parole mi hanno ricordato una persona a cui ho voluto davvero molto bene.

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