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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

Passaggi di vite

Un viticoltore mi ha chiesto se volevo essere contadina dell’anima sua. Voleva che lo facessi per puro fine scientifico. Mi ha scritto proprio così nella sua richiesta. Fine scientifico. Io non gli ho ancora risposto, eppure sono passati giorni da quando mi ha inoltrata la sua bizzarra richiesta telematica. Il fatto è che ho voglia di coltivare la mia anima di donna. Alla sua di uomo, penserò in un’ altra stagione. La salvia nel frattempo sta crescendo forte così pure la menta che ogni tanto mastico per ingannare l’amarezza che ho in bocca. E’ un esperimento, ormai l’ho capito, che non funziona granchè, perciò tra poco provvederò a farmi un mojto. Mischiata all’alcol quella stessa menta sarà tutta un’altra cosa. Un ferro da stiro si muove avanti e indietro tra sbuffi irritanti di vapore. Le faccende domestiche mi avviliscono. dalla prima all’ultima. compreso il cambio delle lenzuola. forse dovrei decidermi a cambiare l’intero letto. Il viticoltore mi ha chiesto se volevo fare la contadina. ma qui si tratta di prendersi cura di un’anima e non credo che la stagione in cui mi trovo sia la migliore per iniziare a lavorarci su. Guardo da lontano il ferro da stiro che sbuffa tra fumi stanchi. Sono come quel ferro da stiro. Per tacer dello scassone. Lo chiamo così “scassone” perchè fa un rumore insopportabile. E’ lamentoso tale e quale ai vecchi. Il viticoltore mi ha chiesto ripetutamente di essere contadina. Vuole che sia io a fare l’esperimento. Coltivare un’anima, la sua. In base al programma stilato dovrei seminare domande, aspettare qualche tempo e veder crescere le risposte, frutti dimenticati e marciti a suo dire per carenza di attenzione. Questa cosa mi inquieta. Bisogna che glielo dica che non è la stagione adatta. Adesso io sono impegnata con il mio, di raccolto. E siccome è meno del previsto, devo pure riseminare e riseminare bene e fare più attenzione alle perfide cavallette sempre in agguato. Cambierò  le coltivazioni. Non ho altra scelta. Poi spruzzerò tutto di veleno. E’ necessario. Cose da fare: Dire di no al viticoltore. non me la sento. Come fare (allora) in base al programma: preparare un mojto, lasciare al loro destino le faccende domestiche, chiedere a mia volta al viticoltore di essere contadino dell’anima mia mia anima. Tutto ciò è scientifica follia. Maledetto scassone…

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This entry was posted on venerdì, giugno 19th, 2009 at 09:18 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

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