È arrivato il Natale. Come ogni anno la festa si presenta carica di attese e aspettative. Attendono i bambini, attendono gli adulti. Ma cosa si attende in realtà? Una specie di magia, una riconciliazione con il mondo, forse, con l’altro. Natale richiama amore, compassione, perdono. Si perdonano i torti che si ritiene di avere subito. E allora fratello mio, padre mio, amico mio, io ti perdono.
Non ho mai fatto parte di quelli che dicono che il Natale è diventato solo una festa consumistica. Il pensiero del “dio consumo” mi fa pensare a questa domanda: che cosa possiamo regalare veramente a Natale? Non lascio che la mia mente vada al materiale perché ormai siamo bombardati di materia, soffocati dalla materia, distrutti dalla materia, uccisi dalla materia. Non regaliamo forse prima di tutto a noi stessi, i sentimenti che siamo capaci di provare? Perché quanto proviamo, lo diffondiamo, lo regaliamo agli altri. Quanto ciascuno prova, condiziona ciò che ciascuno fa.
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L’atteggiamento e l’intenzione
questi soltanto
fanno la differenza.
Tra le favole un castello
si illumina di notte
significa sognare
viaggiando
avanti tempo.
7 febbraio 2019
Per capire le cose, bisogna ascoltare molto attentamente gli altri. E poi, a volte, non basta. Personalmente mi meraviglio sempre molto, quando accade che, proprio perché ho ascoltato attenta, ho capito bene. Mi è successo adesso, cinque minuti fa, di capire. Segno questo che ancora troppe volte non ascolto attentamente, in questa desolata terra dove in tantissimi, io compresa purtroppo, abbiamo sempre più spesso troppa fretta, di fare e di capire. Sono comunque felice oggi di avere compreso una piccolissima cosa, il dubbio che abita quotidianamente la mia esistenza ancora una volta mi ha salvata.
Ogni tanto mi giungono notizie, di persone che non vedo da tanti anni, persone con le quali sono stata molto amica ai tempi in cui ci si frequentava. Quando accade, che l’universo mi invia questi messaggi, faccio un pensiero felice e lo dirigo al cielo, così che possa arrivare, per una sorta di inspiegabile miracolo, a quelle persone care di cui evidentemente non devo perdere del tutto le tracce.
Cattolica, 3 ottobre 2018
Chiedo spesso
quanto desidero
ancora più spesso
sono io a dare
ma spesso
deve diventare sempre
solo questo
si può fare.
Fuori dalle apparenze
senza più fingere
maschere sempre uguali
a se stessi mai.
Dimenticati amori
custodi di autentici spiriti
interni nostri demoni
nudi e veri
possiamo ancora essere
angeli in terra
vivi così.
(pensieri di notte)
3 agosto 2018
A volte, per andare avanti, dobbiamo andare a rivedere nel passato, recuperare pezzi di quello che è stato, non per rimpiangerlo, non per riviverlo, soltanto per comprendere più il presente e, nel mio caso, per nutrire quel senso di nostalgia che da sempre mi abita e di cui sono perdutamente innamorata.
- pensieri morbidi, dell’ora di mezzo -
Cattolica, 15 marzo 2018
Il cielo è un tutt’uno
con i tetti delle case.
La vista si abbaglia
fiocchi di neve cadono
a terra.
Alberi e giardini
non mostrano nient’altro
che bianco.
Come una caduta surreale
nell’abisso.
È uscito il sole
e già sto bene
mi piace più la pioggia
è vero però
vuoi mettere la luce
Che luce che filtra dalla finestra!
Così posso starmene in casa
felice del mondo là fuori
che brilla a dispetto di tutto
anche di me
rinchiusa felice nel letto
a scrivere i sogni.
(Follie del tempo, follie di dentro)
Cattolica, 24 febbraio.
IL RUMORE DI DENTRO
Abbastanza inverificabile
l’inizio di una tempesta emotiva.
Piuttosto quella fuori
si fa sentire
picchia urla mi chiama
ma io non sento
del tutto sorda
ai rumori del mondo
io mi concentro
sui rumori di dentro
non vi faccio affidamento
eppure so che
sono gli unici veri
possono dire
tutto il valore
relativo al mio
essere viva.
Cattolica, 22 febbraio 2018
Mentre rifletto
avendo perso ogni forma
dei capelli.
Ritrovandomi
nella magnificenza di una cornice naturale
nel mio volto, nell’intorno
nell’intento di dire
un sentimento perfetto
che peccando di ingenuità
nell’istante di speranza
si consuma.
Felice di uno sguardo
inaspettato
mai compiutamente compreso.
Mentre continuo a riflettere
senza forma
non più quella dei capelli
adesso
riconosco soltanto
la forma
dei pensieri più belli.
(pensieri sparsi, come i capelli)
26 gennaio, Cattolica.
- Di ritorno da Parigi. -