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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

Archive for luglio, 2015

Nuvola elefante

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luglio 31st, 2015 Posted 09:51

“I miracoli sono paragonabili alle pietre: si trovano ovunque e offrono la loro bellezza, ma nessuno ne riconosce il valore. Viviamo in una realtà dove abbondano i prodigi, ma li vedono soltanto coloro che hanno sviluppato le proprie percezioni. Senza tale sensibilità tutto è banale, l’evento meraviglioso viene chiamato casualità e si cammina per il mondo senza avere in tasca quella chiave che si chiama gratitudine. Quando si verifica un fatto straordinario lo consideriamo un fenomeno naturale di cui approfittare come parassiti, senza dare niente in cambio. Invece il miracolo richiede uno scambio: ciò che è stato dato devo farlo fruttificare per gli altri. Se non viviamo uniti agli altri non possiamo captare il portento. I miracoli non li provoca nessuno, vengono scoperti. Quando colui che credeva di essere cieco si toglie gli occhiali scuri, vede la luce. Questa oscurità è il carcere della ragione.”

(da “La danza della realtà” di Alejandro Jodorowsky)

Fotografia “L’elefante” – Cieli di Romagna, 2015.

Ieri ho regalato questa fotografia in privato, oggi voglio regalarla a tutti voi, in preda a uno dei miei slanci spontanei, condividerla con tutti ma proprio tutti gli amici. È una nuvola grande, una nuvola elefante, con la proboscide in su, una nuvola di fortuna, che ho inseguito a lungo per poterla fotografare così, nella sua forma autentica che è andata a poco a poco rivelandosi dopo molti minuti che la inseguivo, mezz’ora credo, forse più. Voglio condividerla con tutti voi affinché vi porti fortuna, ci porti fortuna. Una nuvola scaramantica, piena di pensieri d’oro, colmi di luce e di venti a favore.

Nuvola elefante porta fortuna

Dedicato all’Uomo senza volto di “Viaggio nella notte”

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luglio 28th, 2015 Posted 13:51

Lo faccio ora, Uomo, di scriverti, perché dopo forse non funzionerebbe. Lo faccio ora che ho chiuso il libro, che ho letto la parola vado. Così io vengo qua, a scriverti di quelle parole che ho letto e che mi hanno crocefissa in qualche modo oscuro. E tra tutte le parole isolo dolce, isolo nulla, isolo tagliare. Tagliare un dolce nulla. E un dio minuscolo, quel dio minuscolo che chiami senza vedere, perché l’oblio è grande in quello spazio di gomma, di plastica anzi che ti ha inghiottito. Protagonista senza volto, uomo di macerie, questo è quello che di te ho conosciuto attraverso il grido sordo, attraverso il disfacimento di questo mondo a rotoli. Di quel mondo che si srotola senza lacrime sotto a un cielo di pioggia. E allora, fratello mio sconfitto, io ho letto, ho sentito. Sapevo prima, mi immaginavo quel vuoto grande che avrei trovato, ma no, non lo immaginavo così grande. Sapere è diverso da sentire. Adesso ho sentito il dolce vuoto che si snocciola terribile attraverso quelle vite senza dio. Perché dio è un altra cosa, il mio Dio è Amore, il mio Dio bambino piange innocente di fronte al male. Il male è l’uomo, l’inferno non esiste, l’amore è semplice e io sono un’anima che cerca. Che vuole provare ad elevarsi, che non giudica i suoi simili, che non lo fa più da un po’ di tempo. E adesso che ho letto la parola vado, che la mia anima è un po’ più vuota, adesso io ti abbraccio, abbraccio te senza occhi, perché nel mio abbraccio dolce tu possa vedere la luce. E se questa mia è una menzogna, perdonami, come ho fatto io con te quando mi hai colpita al petto, perché perdonarci è tutto quello che ci resta. Ovunque noi siamo. All’autore di “Viaggio nella notte”, Massimiliano Santarossa, forse scriverò un altro giorno. Solo forse, trovandone il coraggio.

viaggio nella notte

Rifletto ma non mi abbronzo

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luglio 23rd, 2015 Posted 09:28

Rifletto ma non mi abbronzo

“RIFLETTO MA NON MI ABBRONZO”

Campagna di Romagna, Estate.

Pensieri senza spiaggia e in mancanza di ombrellone

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luglio 21st, 2015 Posted 13:44

La cosa che non sopporto è l’arroganza. Magari, mi sono anche chiesta in un momento di estrema profondità, perché sono io stessa arrogante? (pensieri senza spiaggia e in mancanza di un ombrellone)

Nuvole antiche - riviera romagnola, 2014


Scatti misti a Riccione

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luglio 20th, 2015 Posted 16:24

Due sedie in un giardino apparentemente abbandonato, Marilyn e il Papa.
(Scatti misti a Riccione)
/ 40 gradi, sudare da fermi, sognare la pioggia, obiettivo vacillante, pensieri sconnessi./

sedie 4

sedie 3

sedie 2

sedie 1

Per AP 3

Per AP 2


“Biancaneve e la valigia di cartone (animato)” – per la serie fotografica Ritrova-menti

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luglio 7th, 2015 Posted 13:11

ritrova-menti

“Biancaneve e la valigia di cartone (animato)”, Bologna, 2010 – Serie fotografica “Ritrova-menti”-

E’ in giorni come questo che sento tutto il peso di vivere+ ritrova-menti (immagine per la serie)

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luglio 7th, 2015 Posted 13:08

Dal mio diario quotidiano – 07/07/2010

E’ in giorni come questo che sento tutto il peso di vivere,

quando guardo fuori dalla finestra e ci vedo il ventilatore che se ne sta sul terrazzino a smuovere l’aria. Per farla entrare dentro. E’ una tecnica intelligente, a lungo studiata. O è una puttanata colossale. Non lo so. E’ in giorni come questo, che sono stata a lavorare fuori città per più di dieci ore e non è il primo giorno che lo faccio, sono mesi che lo faccio e per uno stipendio dignitoso sì, ma che vita è questa che poi alle dieci di sera sono morta e dico morta? E penso che l’indomani alle sette ricomincerà un altro giorno, uguale a questo, inutile alla mia anima come questo. E’ in giorni così che sali sul treno e non hai voglia di una sola parola, nemmeno di conforto che di conforto non è, perché chi parla, chi ti vuole parlare anche contro la tua volontà e la tua postura chiusa, a prova di studente di psicologia del primo anno, ha bisogno lui di essere confortato. Oppure è semplicemente fuori di testa, ma non è il caldo, che dà alla sua testa e nemmeno alla tua, nonostante il ventilatore fuori per fare entrare l’aria, dentro. Una puttanata colossale. E’ in questo giorno, di fronte al consolando che mi ha raccontato la sua vita in quindici minuti e mi dispiace, sai, ma non me ne frega niente se non sei di padre italiano e non hai finito il liceo. E quanto prendi di stipendio? Mi chiede. Ma perché dovrei dirlo a te, in un giorno come questo dove non trovo il senso e mi sforzo di sorridere perché mi pare a conti fatti più elegante di un vaffanculo. Ma non sono elegante io e dunque non capisco perché mi vuoi regalare una borsa firmata da figa elegante. Se proprio vuoi farmi un regalo in qualità di assoluta sconosciuta, regalami un ombrello. Ha molti usi e quello che preferisco tuttavia è il più semplice, camminarci sotto, sotto la pioggia. E’ in giorni come questo che Silvia fai presto che sono le otto passate e devo fare la doccia perché effettivamente puzzo di viaggio andato a male, che mi chiedo, come Muccino “che ne sarà di noi?” Buttati amore mio. E poi quella telefonata che non è andata e del resto non avevo grandi energie in me per farla andare, dico andare bene, e quel gruppo di tossici sull’autobus, una aveva scritto fuck sul braccio. Sì, fottiti pure, ragazza che butti via la tua vita e dillo anche a quell’altra e a quell’altra ancora. Dillo anche a me che me lo merito se sono triste nonostante un buon lavoro in tempi cupi, da lupi, nonostante un amore, anzi due, ugualmente grandi. Forse uno dei due di più. Nonostante la vita sia dura, perché è questo che fanno credere ai più affinché non rompano le palle e se ne convincano irrimediabilmente. Però, credo, è in giorni come questo che riesco a non collassare e tra l’altro scusa a chi era con me sabato, ma sono fragile fuori. Forse anche dentro. Ora qui è ventilato. Per merito di una tecnica intelligente, a lungo studiata. Basta che non cadano le candele. Potrei morirne.

ritrova-menti

La cosa forte (è che non ho paura) +2 ritrova-menti

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luglio 3rd, 2015 Posted 10:02

La cosa forte

La cosa forte è che non ho paura,

nonostante sia paralizzata,
dalla testa ai piedi, dai dubbi,
da questa vita che mi porto addosso, spesso controvoglia.

Eppure sono mossa, da una spinta vitale che non so descrivere, tanto è forte.
Un’esplosione vorrei dire, io non ho paura.

- Mentre aspetto mio figlio, penso a chi sono e sempre mi trovo.

2 luglio 2015. Ponte nelle Alpi, Belluno.

Parigi, città dall'alto

I capelli del cielo

Una vecchia foto francese – Parigi – che amo con tutta me stessa+ i capelli del cielo (senza data)

Per la serie fotografica “RITROVA-MENTI”

“La Zenta Nova” di Claudio Casadei

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luglio 1st, 2015 Posted 13:51

“La Zenta Nova”

La cisa l’era pina ad zenta nova

che me a guardeva t’i óch

quasi tôt nír.

E ai lizeva i’isogn ad ch’i ragaz

s’i fiol t’al brazi

e i vistid d’la dmenga!

E me, c’ormai an cred nienca ma Crist,

a steva ben trameza c’la spirenza

che l’as sintiva t’l’eria e t’e respir.

Pu a guardéva cl’om e la su crosa

e a ciudiva i óch prighend da zît.

© Claudio Casadei

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“La Gente Nuova”

La chiesa era piena di gente nuova

che io guardavo negli occhi

quasi tutti neri.

E ci leggevo i sogni di quei ragazzi,

coi figli in braccio

e gli abiti della festa!

E io, che ormai non credo nemmeno in Cristo,

stavo bene in mezzo a quella speranza

che si sentiva nell’aria e nel respiro.

Poi guardavo quell’Uomo e la sua croce

e chiudevo gli occhi pregando in silenzio.

© Claudio Casadei

Titolo dell’immagine: “Campanili”, Estate 2015

Campanili