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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

Posts Tagged ‘vento’

Ritrova-menti bolognesi

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luglio 7th, 2016 Posted 08:35

(ritrova-menti bolognesi)

07/07/2010, Bologna.

E’ in giorni come questo che sento il peso di vivere, quando guardo fuori dalla finestra e ci vedo il ventilatore che se ne sta sul terrazzino a smuovere l’aria. Per farla entrare dentro. E’ una tecnica intelligente, a lungo studiata. O è una puttanata colossale. Devo ancora deciderlo. E’ in giorni come questo, che sono stata a lavorare fuori città per più di dieci ore e sono mesi che lo faccio, che mi chiedo ma che vita è questa che poi alle nove di sera sono morta e dico morta? Poi penso che l’indomani alle sette ricomincerà un altro giorno, uguale a questo, inutile alla mia anima come questo. E’ in giorni così che sali sul treno e non hai voglia di una sola parola, nemmeno di conforto, che di conforto non è, perché chi parla contro la tua volontà e la tua postura chiusa a prova di studente di psicologia del primo anno, ha bisogno lui, quello che parla, di essere confortato. Oppure è semplicemente fuori di testa e non è il caldo, che dà alle teste, non alla mia perlomeno, nonostante il ventilatore, fuori, per fare entrare l’aria dentro. Una puttanata colossale. E’ in questo giorno, di fronte al consolando che mi ha raccontato la sua vita in quindici minuti che vorrei dirgli mi dispiace, sai, ma non me ne frega niente se sei single e non hai finito il liceo. Quanto prendi di stipendio? Chiede. Ma perché dovrei dirlo a te, in un giorno come questo dove non trovo il senso e mi sforzo di sorridere perché mi pare a conti fatti più elegante di un vaffanculo. Ma non sono elegante io quindi nemmeno capisco perché mi vorresti regalare una borsa elegante. Ma come ti sarà venuto in mente di dire una roba del genere a una sconosciuta su un treno con la faccia scocciata? Se proprio vuoi farmi un regalo, ma dico io, regalami un ombrello. Ha molti usi e quello che preferisco è il più semplice, camminarci sotto, sotto la pioggia. E’ in giorni come questo che Silvia fai presto che sono le otto passate e devo fare la doccia perché puzzo di viaggio andato a male, e intanto mi chiedo come Muccino “che ne sarà di noi?” Buttati amore mio. E poi quella telefonata che non è andata e del resto non avevo grandi energie per farla andare, dico andare bene, e quel gruppo di tossici sull’autobus, uno aveva scritto fuck sul braccio. Sì, fottiti pure, ragazzo che butti via la tua vita e dillo anche a quell’altro e a quell’altro ancora. Dillo anche a me che me lo merito se sono triste nonostante un lavoro in tempi bui, nonostante un amore, anzi due, ugualmente grandi. Forse uno un po’ di più. Nonostante la vita sia dura, perché è questo che ci fanno credere, a noi giovani, così non rompiamo le palle e ce ne convinciamo per sempre. Tuttavia, credo, è in giorni come questo che riesco a non collassare nonostante sia fragile. Fuori. Forse anche dentro. Ora qui è ventilato. Per merito di una tecnica intelligente, a lungo studiata. Basta che non cadano le candele. Potrei morirne.

S.C

Foto: Biancaneve e la valigia di cartone (animato). Bologna, 2010

biancaneve e la valigia - ph. SC

Il vento (Giuseppe Wochicevick)

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ottobre 5th, 2015 Posted 15:30

Il vento
Fossi vento
ti donerei le ali
per volare
sul mio cuore
nei miei sogni

Giuseppe Wochicevick

(da “Ali colorate”)

Per Wochicevick da Castellani

Nuvola elefante

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luglio 31st, 2015 Posted 09:51

“I miracoli sono paragonabili alle pietre: si trovano ovunque e offrono la loro bellezza, ma nessuno ne riconosce il valore. Viviamo in una realtà dove abbondano i prodigi, ma li vedono soltanto coloro che hanno sviluppato le proprie percezioni. Senza tale sensibilità tutto è banale, l’evento meraviglioso viene chiamato casualità e si cammina per il mondo senza avere in tasca quella chiave che si chiama gratitudine. Quando si verifica un fatto straordinario lo consideriamo un fenomeno naturale di cui approfittare come parassiti, senza dare niente in cambio. Invece il miracolo richiede uno scambio: ciò che è stato dato devo farlo fruttificare per gli altri. Se non viviamo uniti agli altri non possiamo captare il portento. I miracoli non li provoca nessuno, vengono scoperti. Quando colui che credeva di essere cieco si toglie gli occhiali scuri, vede la luce. Questa oscurità è il carcere della ragione.”

(da “La danza della realtà” di Alejandro Jodorowsky)

Fotografia “L’elefante” – Cieli di Romagna, 2015.

Ieri ho regalato questa fotografia in privato, oggi voglio regalarla a tutti voi, in preda a uno dei miei slanci spontanei, condividerla con tutti ma proprio tutti gli amici. È una nuvola grande, una nuvola elefante, con la proboscide in su, una nuvola di fortuna, che ho inseguito a lungo per poterla fotografare così, nella sua forma autentica che è andata a poco a poco rivelandosi dopo molti minuti che la inseguivo, mezz’ora credo, forse più. Voglio condividerla con tutti voi affinché vi porti fortuna, ci porti fortuna. Una nuvola scaramantica, piena di pensieri d’oro, colmi di luce e di venti a favore.

Nuvola elefante porta fortuna

Molto vento, presente

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marzo 5th, 2015 Posted 15:04

C’è molto vento, qui dove mi trovo ora. E’ quel vento forte che ti scuote i pensieri, che non ti dà tregua, che ti spinge in avanti, ti urta quasi, e ti invita ad essere, presente.

Belluno, California, 2015