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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

Caro S. Ho fatto un sogno anch’io

Ho sognato che le persone avevano smesso di sognare poi ho sognato che quelle stesse persone senza i loro sogni si erano sgretolate. Ma anche da polvere continuavano a chiedersi fra di loro come era stato possibile che avessero perso la capacità di sognare.

Ho sognato che non c’era più ombra di cemento, che i bambini correvano scalzi sui prati senza paura di essere trafitti dalle siringhe. Che gli alberi erano alti e che c’erano adulti che si arrampicavano fino al cielo senza vergogna. Ho sognato che uno di questi uomini diceva agli altri che quella era la sua scalata al successo. Poi si è gettato dall’albero. E’ morto con il sorriso.

Ho sognato un circo dove gli animali facevano saltare nel cerchio infuocato gli uomini che invece di ribellarsi erano felici di gettarsi fra le fiamme. Ho provato a fermarli ma non mi hanno dato ascolto. Sono morti tutti e io sono rimasta sola.

Ho sognato che erano finite le scorte di amore e allora si ammazzavano i bambini perché, sentivo dire, sono esseri pieni d’amore. Mi sono messa a piangere. Era come se ammazzassero me.

Ho sognato un carro armato guidato da soldatini di carta. Puntavano il cannone contro le ballerine, finché una ballerina ha urlato : « tutto questo è un incubo »

Ho sognato un giradischi che suonava a vuoto. Era un trentatré giri che si ribellava al mondo perché voleva essere un trentun giri. Allora è arrivato il capo della musica. Si chiamava proprio così. Il capo della musica. Ha guardato il vinile e gli ha detto : non puoi scegliere cosa essere. Per te decido io. Io ero in quella stanza così ho chiesto al capo della musica : « e per te, chi cazzo decide ? » Poi ho preso il vinile e l’ho fatto girare a casa mia come voleva lui. Con trentun giri.

Ho sognato che ero in un ristorante vietnamita che mangiavo con dei serpenti sotto spirito vicino al tavolo. Siccome un mio commensale provava un immenso schifo, ho preso i serpenti e li ho gettati dalla finestra. Ci tenevo che  si gustasse la sua cena senza alcun elemento di disturbo. Poi però i serpenti si sono incazzati e ci hanno sfidati. Io non ci ho più visto e li ho fatti a pezzi.

Ho sognato l’interno della balena. C’era anche Pinocchio. Io ero il grillo. Solo che invece di parlare di Geppetto, ci siamo messi a giocare a strip poker. Noi e le sirene. L’unico corpo accettabile era il mio.

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This entry was posted on martedì, settembre 9th, 2008 at 22:45 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

4 Responses to “Caro S. Ho fatto un sogno anch’io”

  1. Giacomo
    00:31 on settembre 10th, 2008

    Continua a sognare Silvia, continua…..
    Sogna anche per chi non sa più sognare

    Come direbbe Marzullo “la vita non è un sogno ma i sogni aiutano a vivere”

    “E adesso che sono arrivato
    Fin qui grazie ai miei sogni
    Che cosa me ne faccio
    Della REALTÀ”

    Vasco Rossi

  2. Silvia Castellani
    12:58 on settembre 10th, 2008

    Non sono sicura che Marzullo dicesse proprio così e comunque il senso delle mie parole era un altro.
    Bella quella di Vasco Rossi.

  3. Stephen Kleckner
    00:03 on ottobre 18th, 2008

    Come vedi questa era il momento di leggere questo post, seduto alla Bodeguita del medio di riccione… Con la mia calma sorseggiando una kaipiroska e guardAndo il mio iPhone con tutti quanti che girano attorno e vedo tutti uguali.. Che non fanno altro che parlare di cazzate e pettegolezzi che nn sanno fare altro che parlare di stronzate mentre invece potrebbero parlare di cose costruttive come sta sera Pallante… Che spiegava quanto più riccò sia un contadino in confronto ad un borghese che non sa mungere una mucca o coltivare un orto… Io in questo periodo ho preso una grande decisione… Te ne perlerò… Un abbracciò forte forte… Godi forte e buon futuro…

  4. Silvia Castellani
    21:32 on ottobre 18th, 2008

    Sono commossa. Grazie.

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