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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

Posts Tagged ‘un giorno da deejay’

Un giorno da Deejay, un giorno a Radio Deejay, un giorno con Deejay. Dai, insomma, un giorno in via Massena, con Linus e Nicola, seduta imbalsamata che ero tinca come un sardone che gode come un riccio bambino il primo giorno che la mamma lo porta a scuola. Tu chiamala, se vuoi, « EmozioneDeejay ».

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febbraio 8th, 2010 Posted 12:44

Allora  tu sei lì che leggi, vedi, provi, parli. E un paio di settimane dopo intercetti tra le altre una e-mail da Deejay e c’è scritto che hanno scelto anche te. Tu strabuzzi gli occhi e leggi più volte e cerchi un « non » prima di « scelto » che ti faccia pensare che è tutto regolare, che il giorno è un altro giorno, un qualunque giorno di un altro tempo, di un altro spazio, di un altro mondo. Sì, sei un avatar impazzito che ha sbagliato computer. E, invece, giovane rimbambita che non sei altro e ti affretti a rispondere al cellulare, ti devi svegliare, che il sogno tocca a te. Volgi lo sguardo quagliato verso la tua libreria, perché tu sei una che alla Parola ci tiene come alla vita e noti un libro di Erri De Luca. Leggi la quarta. C’è scritto che sono cose che capitano il giorno prima. Il giorno prima di che ? Il giorno prima della felicità. Poi prendi un treno per Milano con la testa che è una valigia carica di perplessità. Non hai detto niente a nessuno perché, magari, sei su scherzi a parte e invece no. Il portiere scorre la sua Schindler list e c’è il tuo nome di miracolato. Sali le scale, ti gira la testa, un’ambulanza grazie ! Il portone si apre e ci sei, sei a Radio Deejay. Pensi…che è meglio non pensare che sei in preda a uno Sbatti cosmico di portata inaudita.
Vedi passare Linus e Nicola, ma non c’è una tv o uno stereo tra loro e te, ci sono al massimo tre quattro passi, un metro di pavimento. Chiudi gli occhi, magari hai le visioni. Li riapri ed è tutto come prima. Pensi di toccarli per convincerti che non sono ologrammi, ma Santo Iddio, mica puoi chiedere a Linus o a Nicola o a entrambi : Scusate, posso darvi una toccatina innocua per essere sicura sicura che siete in carne e ossa ? Non sta bene, non è cosa, non si fa. Allora stai zitta e a cuccia finché arriva il tuo turno. Entri, ti sieti, non metti la cuffia che è meglio, che altrimenti ti spaventi da sola con quell’accento romagnolo che ti ritrovi. diobo!
Senti ridere, però, quando parli e ridi anche tu. Ma sì, chissenefrega, siamo umani noi. E anche Linus e Nicola lo sono. Capiscono che fai fatica, che sei emozionata, che sei suonata nel senso di trombe che ti fischiano alle orecchie e tamburi in testa. La verità è che la vera musica in quel momento sei tu, sono le persone con le loro voci, più o meno simpatiche, più o meno convincenti, più o meno vere. La vera musica è quella festa, quel compleanno condiviso, a cui tutti hanno partecipato e che alcuni, invornita compresa, sono stati chiamati a rappresentare. Con le loro emozioni.

Quando sono emozionata so, una volta in più, di essere un punto piccolissimo su questa terra così grande.
Quando sono emozionata non vorrei mai scendere dalla mia barca immaginifica, come il pianista sull’oceano che sa che il mondo è uno strumento troppo grande per essere suonato da pochi
Quando la tua voce per un giorno può incontrare il timpano dell’altro, speri di non romperglielo del tutto
Quando la tua voce ospita rospi, fischi e fiaschi, sai che flash
Quando ti ritrovi seduta vicino a Linus e Nicola e hai irrimediabilmente capito che è vero, allora ti svegli e sorridi, non prima di aver pensato a Matrix, ad Alessio Vinci e alla celeberrima : io c’ero. Avete presente quando hanno fatto « un giorno da deejay » ? Bè, io c’ero. E allora grazie, grazie di cuore e see you soon.
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Ps per i cuori più duri a morire: se qualcuno di voi fosse, come dire, curioso come una scimmia, può riascoltare l’audio che mi vede coinvolta sul sito di Radio Deejay. C’è una sezione con tutti gli audio dei 100 intervenuti a “Un giorno da Deejay”. Però vi avviso, che ho una voce della serie “viva la Romagna e il sangiovese”. Insomma, sono io, un’ autentica impietrita agli albori! Dunque fate vobis. Se avete voglia di divertirvi. Se poi volete pure metterci il carico da novanta, guardate la foto con Linus e Nicola. Io sono assurda, con la testa accasciata sul torace del buon Linus. Titolo: e, dopo la diretta, si accasciò esanime e cadde, come corpo morto cade. Vedi Divina Commedia. Ovviamente quella di Roberto Benigni…
Fate una cosa più pratica, via, andate qui