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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

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Lettera al bambino Frank intervistato nel documentario “D’Amore Si Vive” di S. Agosti. Perchè se io avessi tre miliardi comprerei la parola di quei potenti che si fanno ascoltare con la forza

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settembre 10th, 2009 Posted 19:34

Me ne ero completamente dimenticata, ma ci ha pensato il mio amico Fabio a ricordarmi le parole d’amore di Frank, il bambino intervistato nel documentario “D’Amore Si Vive” (1984) di Silvano Agosti. Ho riascoltato quelle parole, una volta in più e dalla prima all’ultima e poi ho scritto a Frank.

Vedi, Frank, non è possibile che un adulto vada per il mondo come un bambino facendosi scudo della sola sua purezza poiché ne morirebbe. Gesù, forse lo sai, si rivolgeva ai puri di cuore, ma il cuore di un adulto non è puro. Il mio cuore non è puro da tanto tempo, da quando ho iniziato a scoprire il mondo, da quando un altro essere umano, un bambino, gli ha insegnato quella malizia che tu rifiuti ma che possiedi altrimenti a nove anni non parleresti così. Come un adulto. Quella malizia te la insegna il vivere quotidiano, l’incontro con l’Altro che è un incontro inevitabile a meno che tu non voglia vivere sotto a una campana di vetro per sempre. E penso proprio che tu non vuoi. Io non ho mai pensato che i bambini non capissero le cose dei grandi, ma ho sempre pensato e ne sono convinta tutt’ora che i grandi si dimenticano troppo spesso della loro malizia di bambini. Che cos’è l’Amore, Frank? L’amore è ricordare, è tenersi stretti quei ricordi che ci hanno fatto gioire delle stupidaggini quando eravamo bambini. L’Amore è ricordare che da qualche parte, dentro di noi, non siamo mai voluti crescere. L’Amore non è capire l’importanza delle piccole cose forse, ma sentirne la bellezza quando un altro essere umano ce la ricorda. Se io avessi tre miliardi, Frank, non ci comprerei una casa con la piscina dove andare a fare l’amore. Se io avessi tre miliardi, comprerei la parola di quei potenti che a forza si fanno ascoltare perché, vedi, con ogni persona bisogna parlare un diverso linguaggio e se l’unico linguaggio che quelli comprendono è il denaro, io con quello stesso linguaggio parlerei loro per convincerli a pronunciare discorsi sull’Amore. Se vuoi, quei discorsi, puoi scriverli tu. Perché anche in mezzo alla guerra e alle bombeLe mani - foto di Silvia Castellani, ci sono dei cuori in ascolto che tengono stretti i ricordi buoni. E adesso, Frank, cosa ne facciamo dell’Amore, ora che siamo qui, che abbiamo parlato della mia malizia, cosa ne facciamo? Niente. Hai capito bene, Frank. Non ne facciamo niente. Tu continui ad andare a scuola anche se ti fa schifo e io continuo ad andare a lavorare anche se mi fa schifo. L’importante è che rimaniamo con i cuori in ascolto. Loro sanno la strada per resistere. Non te lo dimenticare.