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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

L’arte ti rende libero

C’è un geranio fuxia.

Ci sono dei limoni stantii su un tavolo e c’è una candela che libera cera. Che sembra birra.

Un gatto passa e mi ricorda il cammino del tempo.

E c’è la sedia che volevi tanto. Ti ricordi?

Quanto l’ho cercata per te.

Ma non volevi sedere. Temevi di perdere la tua forza. Quale forza? Quella di continuare a togliermi il respiro.

Adesso qui l’aria la sento nei polmoni e la polvere è diventata deserto di pace.

C’è un uomo colorato attorniato da lana morbida ad ogni angolo.

Canta e scrive poesie.

E io so che lui ha sofferto e questo è privilegio di pochi.

L’uomo parla in fretta e si mangia le parole. Ma è il suo silenzio ad essere eloquente e a disegnare la prosa di una melodia serena che porta nel suo album nero come la notte dei tempi.

Tempi duri e poveri e stanchi di ascoltare le stagioni cariche di amori negati e intuiti dalle stelle.

Il mare non c’è qui. C’è solo un giardino che accoglie chi ha voglia di sentire emozioni.

Anche l’erba secca si lascia calpestare senza lamentarsi e senza curarsi delle voci in strada che interrompono.

Cosa non saprei.

Solo il sapore del miele. Perché qui è tutto giallo anche se il sole non passa.

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This entry was posted on giovedì, novembre 1st, 2012 at 04:40 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

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