Tempi antichi (per un po’ resto qui)
(Tempi antichi) Un pomeriggio di tredici anni fa, era primavera inoltrata, dovevo intervistare una pittrice. Quando mi vide, poco più che ventenne, rimase un po’ sorpresa. Seguitava ad osservarmi attentamente mentre mi faceva accomodare nel grande salone della sua casa nascosta dal verde, continuando a darmi del lei. Ricordo che ero molto emozionata, essendo la mia prima intervista ad un artista. Così mi ero truccata e vestita bene per l’occasione, e nemmeno avevo dimenticato di comperare una penna nuova, per prendere gli appunti su quanto avrei ascoltato. Volevo fare una bella impressione. Ricordo molte rose, dipinte nel grande salone della villa, rose di ogni dimensione e colore, pensai di trovarmi al cospetto della Pittrice delle Rose, mi ricordo, e chissà se lo scrissi poi nell’articolo che feci, oppure rimase solo un pensiero imprigionato in un antico ricordo. La pittrice a un certo punto mi chiese cosa stavo studiando, giurisprudenza, dissi. Quindi lei farà l’avvocato? Ma lei non ha la faccia da avvocato – aggiunse piano, come a dirlo tra sé e sé. Credo di no, credo che in qualche modo continuerò a scrivere, mi interessano molto le storie. Risposi una roba del genere e del resto avevo pur sempre vent’anni. Poi la pittrice mi raccontò la sua storia. Decise di fidarsi, evidentemente. Qualche giorno dopo uscì l’articolo. Quel giorno stesso mi telefonò la pittrice e mi disse: lei ha ragione, scrivere è il suo mestiere. E quello, penso ancora oggi, fu il complimento più bello e più guadagnato che abbia mai ricevuto.
Titolo della fotografia: «Tempi antichi, per un po’ resto qui»
Tags: fotografia, parole, ricordo, silvia castellani, tempi antichi, verde
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