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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

Incendi rossi

Una foto un po’ sgranata, un po’ mossa, un po’ tutto che non mi sta bene, insomma. Ma è una foto cara al mio cuore, scattata in Veneto, nei pressi di Belluno, dove ho abitato per un periodo, fino a circa un anno fa. È una foto che quando la riguardo, chiudo appena gli occhi e vedo ancora esattamente quel cielo all’imbrunire, pareva ci fossero incendi, tra le nuvole, quel giorno, era freddo forse, ma di questo non sono sicura. Mi ricordo bene le cime delle montagne, che vedevo dalla finestra di casa mia, abitavamo al quarto piano in una mansardina che anni prima aveva ospitato la redazione di una emittente radiofonica locale. Lo so perché c’era un quadro a ricordarlo, con delle rondini in volo e ringraziamenti alla radio. Il quadro l’avevano lasciato lì e ogni giorno io lo guardavo e pensavo alla musica. Trovo sempre un sacco di pretesti, per pensare alla musica, che non è solo note e canzoni. La musica è una roba viva che hai dentro, che senti battere nelle viscere. È una forza che si accende a tradimento e ti spinge verso la tua giusta direzione. Come siamo finiti qua a dire di altro, non so esattamente. Ah, sì, il pretesto e la mia imprecisione, guardando una foto sgranata, perdendomi nel fuoco del suo cielo.

(pensieri imprecisi, Cattolica, 10 marzo 2017)

Incendi rossi - Ph. Silvia Castellani

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This entry was posted on venerdì, marzo 10th, 2017 at 17:36 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

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