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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

Posts Tagged ‘due parole’

Giusto per scrivere due parole.

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dicembre 1st, 2008 Posted 23:35

Negli ultimi tre giorni:

- mi sono iscritta a Facebook.

- ho fatto l’abbonamento mensile del treno per il tragitto Riccione-Bologna (visto che questo mese farò su e giù spesso)

- ho ascoltato senza volerlo, giusto perché ero seduta in un posto rivelatosi infelice, un po’ di discorsi infarciti di frasi da bar (sul treno)

- ho valutato che non sempre l’unione fa la forza.

- ho fumato troppe sigarette e ho pensato, con quella storia dell’ “adesso fumo l’ultima” che sto prendendo l’andazzo del protagonista della coscienza di Zeno.

- ho valutato l’ipotesi di capirci qualcosa di cultura. ho scartato l’ipotesi all’istante. e ho acceso l’ennesima sigaretta.

- ho fatto più volte l’amore con G. Mi sembra che la cosa funzioni bene. Gli ho detto che lo amo. L’ho pensato sul serio.

- mi sono mangiata le unghie. Un altro vizio come quello del fumo che prima o poi dovrò eliminare dalla mia vita.

- ho visto molte facce simpatiche. Soprattutto quelle dei vecchi. ho pensato che dipende dal fatto che loro non hanno più niente da perdere. poi mi sono pentita e ho contraddetto il mio stesso pensiero. ho chiuso il ragionamento passandomi una mano fra i capelli. e ho visto che da un lato ne ho di bianchi. sono vecchia anch’io forse.

- mi sono scrocchiata il collo.

- ho incontrato un vecchio amico vestito come Dorian Gray. Stava benissimo. Gliel’ho detto.

- ho preso appunti. avrei potuto farne a meno

- ho sofferto molto freddo. ieri sera sono andata al distributore automatico a Bologna e dopo avere infilato nel distributore automatico delle sigarette 3 euro e 40 centesimi, ho realizzato che mi mancavano 20 centesimi. ho messo le mani in tasca e la tasca era vuota. stavo per bestemmiare e andare via. ho guardato per terra e ho trovato 20 centesimi.

- ho scritto qualche e-mail di poco conto.

- ho capito che non conta cosa fai, ma come lo fai.

- mi si è bloccato il cellulare più e più volte. mi sono chiesta quanto noi esseri umani dipendiamo dagli “apparecchi”. Ho abbandonato subito il pensiero perché sarei incappata in un ragionamento talmente scontato che mi sarebbe venuto un mal di testa atroce.

- ho ascoltato una vecchia registrazione che un amico poeta mi ha dedicato. mi sono emozionata. pensare che io possa essere d’ispirazione per qualcuno mi rende felice. Felice? Sì, ho detto proprio felice.

quindi posso anche andare a guardare la tv adesso.