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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

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I SALOTTI CRE-ATTIVI – PUNTATA 4

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ottobre 9th, 2011 Posted 11:37

http://youtu.be/9vM8wSQjSVc (Puntata 4 su Youtube)

“Esperimenti di luce, acqua e sole-omaggio ad Aquafan”

Guardare, sedere e allacciare nudi desideri con le scarpe lasciate in disparte, sull’altra sponda, a sorvegliare.

- E io volevo andare all’Aquafan perché la sera prima avevo conosciuto quello di nome Alberto che secondo me era fichissimo!

Che sempre c’è l’ombra amica a riparare quel che accade nel mare di sensazioni che ci portiamo impresse nel cuore. Così i piedi possono finalmente godere, insieme alle gambe e ai loro pensieri, quella luce speciale che non ha nulla di artificiale ma solo la luccicanza di un raggio di sole.

- Che era stato Alberto a dire ci sei domani all’Aquafan e io sì certo, ci sono. Poi mi ero guardata i piedi, le unghie dei piedi e avevo passato la notte a metterci lo smalto fuxia.

Con il vento che refrigera il fare, nessuno si salva, prima o poi dall’essere protagonista di un tempo unico che tutto amplifica grazie a quel sorriso, quello sguardo, quel cenno risucchiati dall’onda emozionale che tutti travolge e qualcuno timido scansa, senza mai temere. Che proprio non può resistere agli scherzi e ai giochi di un’acqua indisciplinata che non se la smette di chiamare chi vuole partecipare.

- E sono arrivata all’Aquafan che sembravo un barboncino sperduto, che ho mangiato un maxibon un po’ scocciata e il sole picchiava sulle mie unghie e io di colpo sembravo tonta e anche triste e anche: dove diavolo è Alberto?

Andare, camminare, ricreare. Braccia che vanno, che insistono, che accelerano, corrono, inseguono. La propria ombra che si allunga, ti raggiunge e precede il sogno di un attimo. Braccia che bramano, tese raccontano e portano in coppia una storia unica. Braccia che danzano, riempiono, rallentano, riprendono e circondano lo spazio che vedono. E si fermano. Poi si concentrano e si chiamano. Persone. Che si sdraiano, dormono e sognano, mentre si abbronzano, di tutto quel mondo intorno.

- Ho aspettato fino a sera e ho studiato le schiene, i capelli, i motorini, le voci e gli accenti romagnoli, ma non c’era mica Alberto e io dovevo tornare a casa che il maxi bon era finito da un pezzo!

Si gongolano al pensiero sicuro che l’oggi è unico e muovono, insieme partecipano, che poi quell’attimo scivola via di nuovo, ancora, in quell’acqua che affascina e innocua ci culla mentre riflette le pose, le cose, le facce, le mani, le gambe, i pensieri che risplendono in mezzo a giochi d’acqua e di sole.

- Che io a dirla tutta non so nemmeno nuotare…

Testo di Silvia Castellani

Commenti in grassetto di Maria Silvia Avanzato

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I SALOTTI CRE-ATTIVI – PUNTATA 1

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settembre 17th, 2011 Posted 08:33

http://youtu.be/eflr1vuDUA8 (Puntata 1 su Youtube)

Silvia incontra Silvia a Bologna: è caldo, è tardi, è il destino. Magari è solo merito di Facebook. No, facciamo che è il destino, che fa più figo. Si tratta di quel tipo di destino che dice “tu e tu, scontratevi qui, adesso” e poi dice “pensatela uguale, scopritevi simili”. Entrambi scrittrici dal passato più o meno glorioso e dall’avvenire più o meno dubbio, si trovano d’accordo su un punto: si scrivono fiumi di carta, ma non c’è pubblico. E se c’è, ha altro da fare. Quindi l’idea: prendiamo un leggio e ci piazziamo in giro per le città, leggiamo di noi nei salotti cre-attivi. Leggiamo di noi, agli alberi, ai muri, al vento, alle strade. Leggiamo di noi al nulla. Vedrai che ci ascolta…

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I Salotti cre-attivi di Silvia&Silvia – Puntata 0

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luglio 12th, 2011 Posted 17:33

http://youtu.be/tdcX6WlQgoI (Puntata 0 su Youtube)

Un progetto video culturale nato dall’idea di due scrittrici, Silvia Castellani e Maria Silvia Avanzato.

Silvia incontra Silvia a Bologna: è caldo, è tardi, è il destino. Magari è solo merito di Facebook. No, facciamo che è il destino, che fa più figo. Si tratta di quel tipo di destino che dice “tu e tu, scontratevi qui, adesso” e poi dice “pensatela uguale, scopritevi simili”. Entrambi scrittrici dal passato più o meno glorioso e dall’avvenire più o meno dubbio, si trovano d’accordo su un punto: si scrivono fiumi di carta, ma non c’è pubblico. E se c’è, ha altro da fare. Quindi l’idea: prendiamo un leggio e ci piazziamo in giro per le città, leggiamo di noi nei salotti cre-attivi. Leggiamo di noi, agli alberi, ai muri, al vento, alle strade. Leggiamo di noi al nulla. Vedrai che ci ascolta…

A settembre 2011 su questi e altri schermi…

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I salotti cre-attivi