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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

Posts Tagged ‘occhi’

Senza vedere

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novembre 5th, 2017 Posted 12:34

Vedere

Vedere le cose (è) prima di tutto sentirle.

(4 novembre, interno giorno)

vedere

Vedere

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luglio 8th, 2016 Posted 10:35

Spesso noi siamo come ci vedono gli altri. Dobbiamo educare gli altri a vederci per come siamo.

S.C

Foto: “Vedere”.

vedere

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Posted in Senza categoria

Occhi di fuoco

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ottobre 18th, 2015 Posted 00:27

Quello che manca a tante persone è il coraggio. Non il coraggio di fare grandi cose o forse sì, chissà se il coraggio di essere se stessi è piccola o grande cosa.

17 ottobre, interno notte.

Occhi di fuoco.

fotografia di silvia castellani

Nuvole, occhi del cielo

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maggio 27th, 2015 Posted 14:24

“Le nuvole sono gli occhi del cielo. A guardarli troppo a lungo ci si perde la testa.”

Un mio pensiero strapensato, scritto oggi, 27 maggio 2015, così che sia liberato.

nuvole, occhi del cielo

IL VIDEO del post QUELLO CHE VEDEVO

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gennaio 2nd, 2010 Posted 17:00

Inauguro il 2010 con una nuova trovata: il video del post intitolato:

“QUELLO CHE VEDEVO”

Quello che vedevo erano le mie orme sulla sabbia, un triste andare incerto. Le orme erano più grandi dei miei piedi o almeno così io vedevo. Poi ho avvertito le onde del mare e mi sono distratta. Mi sono girata verso la spuma e ho voluto bagnare i miei piedi. Le orme no, non potevano essere toccate, erano più in alto. Non le raggiungeva la spuma. La spuma non le raggiungerà mai le mie orme, ho pensato. Mi chiedevo se davvero quelle fossero le mie orme. Non sembrava, ma di lì ero passata solo io. Quello che vedevo. Non vedevo nessuno a piedi davanti a me finchè ho visto una barca di legno giallo e blu e un vecchio anche, con il cappello in testa, seduto sulla barca. Non era proprio un vecchio, era un uomo di mezza età. Sembrava cattivo allora ho fatto finta di niente ma lui mi ha chiamata ed era l’imbrunire. Non ci vado, ho pensato a testa bassa. Non mi fido. Vieni qua, ha detto lui con gli occhi che io ho solo immaginato. Era il mio pensiero. L’uomo mi ha ordinato di sedermi davanti a lui, ai piedi della barca e ha detto “Io sono il tuo pensiero”. Io l’ho abbracciato anche se non lo conoscevo e poi abbiamo deciso di camminare insieme, ma non uno di fianco all’altra. Abbiamo deciso che lui avrebbe camminato davanti a me per aprirmi la strada e proteggermi e io l’avrei seguito ad occhi chiusi. Quello che vedevo. Poi dopo, quando ho chiuso gli occhi e non ho più visto, ho deciso che mi sarei fidata per sempre delle orme del mio Pensiero.

Ho deciso il destino del mio albero di Natale

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gennaio 29th, 2009 Posted 22:54

Una volta ho conosciuto uno che mi disse che l’albero di Natale lui lo faceva a ferragosto e lo smontava a novembre. Ho pensato fosse quantomeno curioso. Ci ho ripensato. Adesso che sto guardando il mio albero di Natale che per una serie di circostanze è rimasto addobbato nella mia casa a Bologna, penso che non lo voglio smontare. Ormai non ha più senso. Me lo tengo così, con le luci e le palline. Lo uso come lampada per leggere la sera. Lo guardo quando mi sembra che le cose vadano di merda e ho bisogno di pensare che la festa è tutta intorno a me. Che forse è anche vero, ma ci vuole un albero di Natale a ricordartelo che magari poi te lo dimentichi ed è un casino. Mi vengono in mente gli occhi di quello scaricatore di porto che ho incontrato a Cipro. In quegli occhi ho visto molte terre che non vedrò mai di persona. Erano occhi pieni quelli, occhi che avevano visto forse troppe cose, occhi lucidi, occhi bagnati. Occhi di mare. Vorrei, da vecchia, avere quegli occhi. Credo sia questo il motivo per cui ho deciso di tenere addobbato l’albero di Natale. Per darmi una speranza, per provare ad illuminare i miei occhi. E il mio destino di viaggiatrice…